Tricase è uno dei borghi salentini più affascinanti d’Italia, in quanto ricco di tesori e marine tutte da scoprire, basti pensare agli edifici di notevole interesse storico-culturale oppure ai paesaggi naturalistici mozzafiato.
Il borgo di Tricase e il suo centro storico
Il borgo di Tricase si adagia sulla parte Est della costa basso-salentina e per via delle sue formazioni collinari di media misura rientra nella Regione delle serre salentine.
In più è uno dei 32 Comuni che formano il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.
Il suo territorio dista solo quindici minuti da Santa Maria di Leuca ed è costituito dalle seguenti frazioni: Marina Serra, Tricase Porto, Depressa, Lucugnano, Turino, Sant’Eufemia e Caprarica del Capo.
Parlando del centro storico di Tricase, è caratterizzato da numerose viuzze e case torri, nonché antiche dimore costruite nel Seicento.
A pochi passi dal centro si trovano invece il Convento dei Domenicani più le chiese di San Michele Arcangelo e di San Domenico, un edificio in stile barocco che ospita un coro in legno di noce realizzato all’inizio del Settecento.
Gli amanti delle cripte non possono inoltre perdersi quella della Madonna del Gonfalone, scavata tra l’Ottocento e il Novecento. Questa, dopo essere stata un importante luogo di culto, è stata tramutata in una fattoria appartenente all’Abbazia del Mito.
Per quanto riguarda i monumenti, quello più significativo è senza dubbio il Palazzo o Castello dei Principi Gallone, posseduto dall’omonima famiglia nobile, ma ora sede e proprietà del Municipio.
L’imponente palazzo è composto da tre elementi, ossia il Corpo dell’edificio, la Torre e il Torrione.
Poco distante dal suddetto luogo è ubicata la Chiesa Matrice della Natività di Beata Maria Vergine, eretta verso la fine del Cinquecento.
Le marine di Tricase
La marina più piccola di Tricase è Marina Serra, poiché abitata da sole 28 anime.
Qui sono presenti sia una magnifica piscina naturale con acque cristalline, sia la Grotta Matrona, raggiungibile solo a nuoto oppure a bordo barca. La piscina naturale è conosciuta anche come Grotta de’ Monaci, poiché scavata per permettere ai monaci di fare il bagno nella più totale riservatezza.
Se si percorre invece la strada che collega il centro di Tricase a Tricase Porto, ci si imbatterà nella chiesa della Madonna di Costantinopoli, un edificio dall’insolita forma ottagonale noto anche come la Chiesa dei Diavoli. Il nome deriva da un’antica leggenda, secondo la quale essa è stata costruita in una sola notte dopo una scommessa tra il diavolo e il Marchese di San Martino, ovvero il committente.
A pochi minuti di distanza è invece presente la Quercia dei Cento Cavalieri, una quercia vallonea di oltre settecento anni, così chiamata perché, in base a vecchio un racconto, la sua rigogliosa chioma è stata capace di offrire riparo a Federico II e all’intera corte.
Tricase Porto e Depressa
Una volta raggiunto Tricase Porto, si scorgeranno la Torre del Sasso e due porticcioli, uno moderno e uno più antico.
Se si prosegue verso Nord e si imbocca la stradina chiamata “il Passeggio degli Dei”, si può fare il bagno nell’Isola, raggiungibile con una manciata di bracciate e apprezzata anche dai più piccoli.
Menzionando invece Depressa, è doveroso segnalare che il suo nome sia dovuto alle condizioni del suolo e che le sue origini risalgono intorno al 1269.
Qui c’è da visitare il Castello, oggi proprietà e dimora del Barone Riccardo Winspeare. L’edificio è provvisto di scala, loggiato e torri quadrate cinquecentesche.
Nel piano inferiore si trova un museo che ospita numerosi reperti del casato e dei suoi antenati.
Altre due attrazioni degne di nota sono la Croce di Principano – considerata un menhir dalle credenze popolari – e il Calvario di Depressa, un monumento realizzato nel 1885 e restaurato nell’aprile del 1973 con l’aggiunta di cinque opere in ceramica scultorea, le quali raffigurano la Passione di Cristo.